mercoledì 3 febbraio 2010

Disinformazione da manuale

Le azioni e reazioni dei disinformatori, come è noto, sono stereotipate e prevedibili. Questo, però, non accade solo perché sono persone indottrinate ed omologate, ma pure per un altro motivo: questi personaggi seguono le istruzioni di un manuale in cui sono illustrate tutte le iniziative da intraprendere contro gli scienziati, il linguaggio cui ricorrere, le strategie da adottare. In questa precettistica appare poi molto significativa la lista degli argomenti contro i quali controbattere, da negare ad ogni costo, a dispetto di qualsiasi evidenza. Infatti, non appena su un sito, un blog o un forum viene pubblicato un articolo o una discussione su certi temi, i collaborazionisti intervengono, lancia in resta.

Si può anche rilevare che esiste una classifica di problemi dal più scabroso e dirompente fino a quelli che, pur essendo in contrasto con la "scienza" accademica e le versioni ufficiali, sono considerati meno scottanti e nei confronti dei quali i Quisling intervengono in modo più blando ed occasionale.

Vediamo quali sono le questioni su cui i disinformatori si accaniscono, con le loro pseudo-argomentazioni o avvalendosi di dati falsi e distorti, per tentare in ogni modo di smentire, confutare al fine di ricondurre analisi e dibattiti nell'alveo dell'"ortodossia". Li elenco in un'anticlimax, ossia dal più ostico al meno scottante.

- Scie chimiche

- Stragi di stato ed altri misfatti dei governi

- Terapie non allopatiche

- Signoraggio

- Armi di nuova generazione

- U.F.O.

- Sistemi di controllo (antenne, microprocessori)

- Messaggi subliminali specie di natura satanica

- Elaborazioni scientifiche "eretiche" che, pur valide sul piano teorico ed empirico, non hanno ancora ricevuto l'imprimatur della "scienza" di regime

- Studi sulle esperienze di pre-morte

- Astrologia, discipline esoteriche, occultismo etc.

Così, nel sistema ideologico dei fiancheggiatori del regime, le scie tossiche sono scie di condensazione, le stragi di stato sono attribuite a terroristi naturalmente islamici o a pazzi isolati, le terapie naturali non solo non sono efficaci, ma dannose. Inoltre il signoraggio non esiste, le armi di nuova concezione sono in realtà molto rudimentali, gli U.F.O. sono riferibili a fenomeni naturali, allucinazioni, aberrazioni ottiche, insetti, macchie sull’obiettivo..., i sistemi di controllo solo volti a migliorare la sicurezza, i messaggi subliminali sono il frutto di casualità, le teorie scientifiche divergenti sono destituite di fondamento e fantasiose elucubrazioni, le near death experiences sono spiegate sempre sulla base di criteri fisiologici, l'astrologia è bollata come pseudo-scienza e via discorrendo.

Se i disinformatori - in Italia gravitano attorno al famigerato C.I.C.A.P. - hanno avuto gioco facile nel liquidare l'astrologia ed altre disciplline esoteriche a causa dell'inveterato "razionalismo" che contraddistingue una società atea e materialista, si sono, però, scontrati con una certa resistenza nel momento in cui hanno dovuto (come da contratto di lavoro) affrontare temi collocati in àmbiti il cui statuto teorico è più vicino alla scienza accademica per cui quasi tutti mostrano un senso di soggezione. Così la crociata contro l'Ufologia che hanno tentato di trasformare in Ifologia (studio degli oggetti volanti identificati ed identificabili) non ha conseguito i risultati sperati. Qualche vittoria (di Pirro) è arrisa ai disinformatori sul versante delle scie chimiche, dei segreti di stato e del signoraggio, ma non grazie alle loro capacità invero assai modeste, quanto al formidabile dispiegamento di risorse e di mezzi di cui possono disporre. Né si può dimenticare che la disinformazione controlla il 98 per cento di quotidiani, portali, televisioni: sarebbe sbalorditivo se i guardiani del gregge non avessero mietuto qualche successo.

Conoscere la condotta, l'idioletto e le tecniche dei disinformatori, è molto istruttivo e vantaggioso: si possono anticipare le loro mosse e sviscerare i loro moventi e scopi. Conoscere quali sono gli argomenti su cui concentrano la loro ossessiva e sospetta disamina è ancora più utile: infatti siamo sicuri che, se i pennivendoli si incaponiscono a trattare certi contenuti per ridimensionarli o negarli, almeno qualcosa di vero e di scomodo si annida. Molti di loro affermano che si impegnano con tanta costanza a smentire i ricercatori, perché temono che la gente sia ingannata con notizie, secondo codesti personaggi, pseudo-scientifiche. Sarebbe quindi la loro una crociata per la “verità”, contro i “truffatori” che imboniscono ingenui cittadini. E’ questo una motivazione pretestuosa e patetica. In realtà, i disinformatori svolgono un compito preciso, con maggiore o minore efficacia.

Essi ricordano, per certi versi, i cani anti-droga: se, di fronte ai loro conduttori momentaneamente distratti, questi cani si ostinano ad abbaiare, a raspare, ad attirare in ogni maniera l'attenzione dei conduttori su un oggetto o su un luogo, significa che hanno fiutato delle sostanze stupefacenti. E' veramente molto difficile che si sbaglino.



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